A Patti durante il TC222&Friends abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Alessandro lupino, fresco campione italiano Prestige in sella alla Debuttante Ducati DESMOMX 450.
Buona lettura
MXT: Fresco campione italiano al debutto con la Ducati. Hai detto che è stata una vittoria inaspettata. Ci parli dell’evoluzione della moto nel corso dell’anno?
L: La moto ha fatto tanti e importanti passi in avanti. Le prime tre gare a partire da Mantova le abbiamo corse in configurazione 100% standard, anzi forse anche un poco meno perchè alcune cose erano da rivedere. Abbiamo corso con le sospensioni di serie, con le misure di telaio e sospensioni di serie. Dopo le prime tre gare abbiamo introdotto le sospensioni Showa KIT A che non sono ufficiali ma si possono tranquillamente acquistare e abbiamo cominciato a migliorare la moto per cucirmela addosso. La base è rimasta comunque standard. Il motore non è mai stato toccato dalla prima all’ultima gara. Anche le gare del mondiale le abbiamo fatte sempre con lo stesso motore standard. Telaio e motore non sono mai stati cambiati, abbiamo testato anche altre cose ma in generale la moto è rimasta sempre quella.
MXT: Come si guida un motore Desmo con il suo regime di rotazione molto alto?
L: E’ molto bello da guidare. Sul 450 non lo sfrutti così tanto, ma probabilmente sul 250 il Desmo sarà un vantaggio. Posso dire che quando prendi le buche e vai in fuorigiri il Desmo lo senti diverso nell’erogazione.
MXT: Ma è più facile o più difficile come motore?
L: No è più facile da guidare.
MXT: Da quello che dici presumo tu non abbia ancora saggiato il 250.
L: No ancora no. Ci stanno lavorando.
MXT: Ma il prossimo anno sarai al via dell’Italiano Prestige in 450 per difendere il titolo o ti vedremo sulla 250?
L: I programmi sono ancora da definire per il prossimo anno. Però la priorità è quella di sviluppare questo inverno il 250. Vedremo nei prossimi mesi cosa faremo. Però ci sono più possibilità che faccia la 250 visto che abbiamo la necessità di fare test e raccogliere dati.
MXT: Eri presente nel weekend tanto contestato di Castilla La Manca per l’ultima prova del mondiale. Tra l’altro le condizioni della pista vi hanno negato il risultato in gara 2 perchè ti si è bucato il radiatore. Cosa ci puoi dire sulle polemiche in merito alla pista.
L: Penso che è giusto che i piloti inizino a farsi rispettare nel mondiale perchè adesso la parola del pilota conta poco. La pista a mio parere non era di livello mondiale; in giro ci sono piste molto molto più belle, anche sotto il profilo della sicurezza. La pista non era all’altezza e me ne sono accorto ancora di più ritornando dopo un anno di assenza dal mondiale.
MXT: I ducatisti sono tifosi particolari. Come ti trovi in questa nuova famiglia. Ti piace essere un ducatista?
L: Io non ero ducatista, lo dico con sincerità. Però, quando sono entrato in Ducati, tutti mi dicevano “vedrai … vedrai” ed hanno ragione. Sento tanto il marchio, provo un emozione forte a rappresentarlo. Lo sento parte di me. I ducatisti sono veri appassionati ed è bello lavorare con loro.
MXT: Tanto appassionati ma anche tanto odiati. Si legge di tutto sui social contro la Ducati. Io ci ho fatto anche un pezzo sui leoni da tastiera. A proposito delle varie polemiche, tornando sui tuoi programmi futuri: non pensi che la scelta di fare la 250 il prossimo anno scatenerà di nuovo i leoni da tastiera? Lupino che corre nella classe cadetta con i piloti più giovani ad esempio.
L: Le polemiche con l’arrivo dei social sono all’ordine del giorno. Se lo dovessimo fare mica andiamo a fare qualcosa che va contro le regole. I regolamenti te lo permettono , quindi le polemiche stanno a zero.
MXT: Anche quest’anno ci hanno dato dentro. Lupino viene dal mondiale e vince facile. Come se non ci fossero in pista i vari Pancar, Bonacorsi e Gifting che il mondiale lo corrono. Polemiche assurde, visto che Herlings, Febvre e company fanno gare di campionati nazionali. Ma in italia è bello fare polemica su tutto.
L: Io penso che quest’anno noi eravamo i più svantaggiati. Avevamo tutto da perdere perchè siamo arrivati al via con una moto che non aveva mai corso e quando siamo arrivati a Mantova aveva pochissime ore di lavoro: tra me, Antonio e i tester forse aveva 40 ore di lavoro. Non sapevamo cosa aspettarci, temevamo di non finire le gare. E in più c’erano piloti come Pancar e Gifting che il mondiale lo fanno e quindi loro erano i veri avvantaggiati, mica io. Ho fatto fatica a lottare con loro e a batterli anche perchè io faccio un’altra cosa cioè il collaudatore e non ho una preparazione mirata per le gare come quando facevo il mondiale. Quindi io ho fatto sviluppo senza una vera preparazione specifica per le gare, in più una moto totalmente nuova che non sapevamo neanche se stava insieme! Abbiamo fatto un capolavoro e siamo contenti. Una moto nata dal foglio di carta che vince l’italiano a primo anno è tanta roba perchè c’è un enorme lavoro dietro.
MXT: Ma tu e Tony vi concentrerete sulla 250 o dare una mano anche per lo sviluppo della 450 factory per il prossimo mondiale?
L: Noi faremo sviluppo su entrambe le moto, però sulla 450 magari faremo qualche prova ma poi andranno avanti i piloti che la guideranno al mondiale.
MXT: Quindi non hai ancora girato sul prototipo della moto factory?
L: No, non ho girato. Al momento ci stanno lavorando e ancora giriamo con la moto di serie.
MXT: La moto di serie che, anche con le specifiche già 2025 in merito alle emissioni acustiche, sta tranquillamente nella Top ten del mondiale.
L: Si. Possono dire quello che vogliono sulla moto ma io ho fatto il sesto tempo in Spagna. E noi lo sappiamo che quella che ha girato è la stessa moto che a giugno arriverà dai concessionari. Compri in pratica la stessa moto che abbiamo usato noi nel mondiale o quasi. Stanno uscendo adesso le pre serie, magari cambierà qualcosina ma nella sostanza è la stessa. Quella che ha corso le prime tre gare dell’italiano è la moto che uscirà.
Intervista e foto Daniele Sinatra