Durante il TC222&friends abbiamo incontrato Mattia Guadagnini, ancora convalescente per i postumi dell’infortunio subito a Castilla La Mancha. Quale migliore occasione per fare il punto sulla stagione appena conclusa e per parlare del futuro, dei social, delle piste e di tanto altro.
Buona lettura.
MXT: Mattia, la stagione è cominciata male ed è finita pure peggio. Come stai?
G: Sto bene dai, potrebbe andare meglio ma non mi posso lamentare. Il motocross è anche questo. Non è stata certamente una stagione facile la mia: è iniziata male con l’infortunio e sono dovuto stare qualche mese fuori a guardare le prime gare dal divano; non è stato facile dopo la bella preparazione invernale che avevo fatto vedere gli altri correre. Poi mi sono messo d’impegno per recuperare durante la stagione, purtroppo con scarsi risultati:non sono riuscito a ingranare e a recuperare la forma fisica e la velocità necessarie per stare davanti. Sono arrivato vicino a dove avrei dovuto essere e quando avevo quasi recuperato in vista delle ultime gare, sono arrivate le cadute e il nuovo infortunio. Il finale di stagione quindi è stato sfortunato ed è un peccato perchè avevo buone sensazioni sulla moto. Adesso starò fermo ancora qualche settimana e poi riprenderò la preparazione per la prossima stagione.
MXT: Quando ti abbiamo intervistato a Maggiora ti abbiamo fatto una battuta perchè giravano i primi rumors e ti avevamo chiesto se c’era in ballo qualcosa di rosso. Oggi che mi dici?
G: A Maggiora non sapevo davvero nulla e non sapevo nulla fino a un paio di mesi fa e infatti ero un poco preoccupato.
MXT: bè ti vedo sul rosso anche se non mi sembra sia per colpa dell’abbronzatura dato che oggi siamo in Sicilia.
G: Ehehhe non posso dire ancora nulla, ma sono più tranquillo di qualche mese fa. Sai le moto ufficiali sono sempre meno e ci sono tanti buoni piloti e purtroppo non è facile trovare una moto, soprattutto dopo una stagione come la mia. Sono più tranquillo adesso e spero di rifarmi nel 2025, penso di meritarmi il posto ed ho il giusto potenziale per fare buoni risultati.
MXT: Quest’anno hai lavorato per un team straniero e ti sei trasferito pure in Belgio. Ci racconti come è andata?
G: Non è stato semplicissimo. Trasferirmi all’estero è stato impegnativo soprattutto per il meteo. Però sapevo che dovevo allenarmi di più sulla sabbia e sui canali e sicuramente mi ha fatto bene. Lavorare per un team straniero è sicuramente diverso rispetto a un team italiano, ma devo dire che ho trovato molta professionalità e mi sono trovato bene. Anche le persone del team mi sono piaciute. Tutti molto disponibili e li ho apprezzati molto.
MXT: Sempre perchè il rossore aumenta per il bel sole di oggi qui a Patti, possiamo dire che trovando il prossimo anno un ambiente che già ti conosce e con cui hai lavorato in passato, è possibile che ti verrà più facile fare quell’ulteriore step che ti manca per stare con i primi? Riflettendo sulle ultime due stagioni, hai subito il primo infortunio in MXGP subito dopo avere conquistato il tuo primo podio quando la tua curva era sicuramente in ascesa; poi gli altri infortuni hanno fatto il resto.
G: In effetti posso dire che mi sono fatto male quando le cose andavano bene e gli infortuni mi hanno fatto mancare quella continuità necessaria per crescere. Non è stato facile da accettare soprattutto pensando a tutto il lavoro che c’è dietro per arrivare a certi risultati. Buttare tutto al vento per un infortunio è difficile da accettare anche a livello mentale: perdi motivazione e fiducia. Penso che ritrovarmi in un ambiente conosciuto potrà aiutarmi
MXT: Una domanda un poco bastarda. Cosa vuoi dire a tutti gli haters che ti rompono le balle sui social dicendo che ci perdi troppo tempo dietro?
G: Che se non hanno niente di meglio da fare possono continuare a rompere pure, ma che sicuramente hanno tanto tempo da perdere e che quindi stanno dietro ai social più di me! Io uso i social come un ragazzo normale senza esagerare. Quando poi parlano della serie su Youtube mi rendo conto che neanche la seguono perchè si renderebbero conto che io non faccio nulla, ma sono i miei amici che effettuano le riprese e che si occupano di tutto. Le mie priorità sono gli allenamenti e le gare, quindi il motocross.
MXT: Forse non sei stato aiutato neanche da Herlings sul tema, visto che un paio di anni fa fece un commento poco carino su di te sempre via social.
G: Herlings non sapeva nulla a qual tempo. Ultimamente ci siamo conosciuti meglio e si è rivelato una bella persona, molto tranquilla. Ci siamo allenati spesso insieme e abbiamo parlato molto e ha rivalutato molto l’idea che si era fatto su di me. Chi parla e commenta non mi conosce affatto.
MXT: Magari con questa intervista riusciamo a fare arrivare il messaggio ai tuoi “fans”. A proposito di Herlings: sei l’unico, insieme a Bonacorsi che ha fatto una intervista agli amici di Mxreport, che sei andato dietro a Jeffrey sulla polemica piste. Tra l’altro Castilla La Mancha è confermata il prossimo anno.
G: Purtroppo!
MXT: Eh si. Allora Jeffrey ha aperto la strada. Tony ha dato seguito parlando di quando lui e Desalle avevano provato a creare la commissione piloti, poi sei arrivato tu, andandoci abbastanza pesante poichè hai detto che le piste sono piccole e quindi è impossibile sorpassare, poi Bonacorsi. Hai pure detto che gli americani riderebbero a vedervi correre su certe piste: cosa vuoi aggiungere?
G: Alcune situazioni che si creano nel mondiale sono imbarazzanti. Come pilota ci pensi tanto e magari cominci a invidiare i piloti americani che corrono su vere piste di motocross come sono quelle del National. La soluzione sarebbe andare a correre dall’altro lato dell’oceano. Il problema, come ha detto anche Jeffrey, è che non è facile imparare il Supercross da zero. In Italia non abbiamo la cultura del Supercross e non lo pratichiamo e quindi il rischio di farsi male è elevatissimo. Se potessi fare solo il National partirei subito!
MXT: Siete in molti a pensarlo. Fanno gola anche gli ingaggi. Cianciarulo ha rivelato che il suo contratto base era di 1,8 milioni di dollari.
G: Se uno vede che Cianciarulo per il solo Supercross prende tutti quei soldi, giustamente si chiede “cosa ci faccio qui”! A livello di cifre, gare, sicurezza e rispetto dei piloti sono molto più avanti. Anzi non è nemmeno paragonabile! Come ha detto anche Bonacorsi, quando vai a correre in posti come l’Indonesia preghi di non farti male! Perchè sai che se ti succede qualcosa e rimani lì non ci sono le organizzazioni sanitarie necessarie. Guarda cosa è successo in Argentina a Van Doninck. Anche in Spagna a Castilla, l’ospedale più vicino era a mezz’ora di strada. Per mia fortuna non ero messo male e non ho avuto conseguenze gravi e quindi mi hanno inizialmente medicato e sistemato in pista. Se c’è un emergenza in alcuni posti non ho idea di cosa possa succedere e spero di non scoprirlo mai. Quando corriamo in quei posti speri sempre di non farti male e guidare con questi pensieri non è accettabile secondo me. Purtroppo bisognerebbe organizzare qualcosa.
MXT: Sto notando che solo noi italiani abbiamo seguito Jeffrey apertamente. Gli altri tacciono.
G: Forse tacciono perchè sono più intelligenti di noi. Magari questa nostra presa di posizione ci porterà delle magagne perchè preferirebbero che stessimo zitti. Però se uno dei Top parla di queste cose è giusto che ne parliamo tutti. Magari sono il “coglione di turno”, ma ho deciso di sfruttare l’occasione, perchè ha detto cose vere e che ho sempre pensato. Molti piloti la pensano come me. Quasi tutti i piloti con cui ho parlato in Spagna dicevano che era una pista di merda. Alla fine però nessuno parla.
MXT: Quindi tra voi piloti attualmente non vi state sentendo per organizzare qualcosa?
G: No, purtroppo. Spero ci sia modo di farlo. Creare qualcosa credo che sia l’unica soluzione per farci sentire.
MXT: Grazie mille. Posso dire che ti vedo che sei sempre più rosso. E non mi sembra il sole che stai prendendo qui!
G: eheheh no no è il sole, sono stato un anno in Belgio e quindi mi sto abbronzando!!!
Intervista Daniele Sinatra