RIFLESSIONI SUL MONDIALE

E’ notizia di ieri che il team Standing Construct getta la spugna! E non è il solo: anche Sm Action e F&H chiudono i battenti e probabilmente ne dimentichiamo qualcuno. Per il team Sm Action, che quest’anno ha gestito le Fantic nel mondiale MX2, le motivazioni sono legate anche a scelte “familiari”, se così possiamo dire; per gli altri due team i motivi sono strettamente economici. F&H quest’anno ha perso il supporto della Kawasaki (che il prossimo anno avrà un pilota factory nel mondiale MX2) ed ha addirittura corso senza i loghi della casa nipponica. Anche Standing chiude perchè non riceverà alcun supporto dalla Honda. Jonass andrà in Kawasaki con Febvre, è risaputo. Per Forato al momento ci sono solo voci.

Parliamo comunque di due team che hanno conquistato vittorie e anche titoli (F&H un titolo EMX250 e un mondiale Femminile), estremamente professionali, e che hanno avuto tra le loro fila fior di piloti.

Anche altri team scricchiolano, ma non facciamo nomi perchè non è giusto.

In MotoGP quando un team privato ha problemi ci pensa l’organizzazione, con Dorna (ormai Liberty Media) che apre i cordoni della borsa e li aiuta; nel mondiale MX non funziona così, purtroppo. Ma in questa maniera si rischia un ulteriore impoverimento della griglia, con piloti di un certo calibro a piedi.

Dall’altro lato, però, Infront potrebbe ribattere con il ritorno di altri team, quali Riley e van Venrooy, che avevano chiuso anni fa e con l’ingresso di nuove case, Triumph e Ducati e che non spetta a loro garantire la sopravvivenza dei team. Griglia piena e nessun problema. Anzi hanno ragione loro.

La verità probabilmente sta nel mezzo. Vero è che entrano nuove case e ritornano team, ma dall’altro non si può assistere inerti alla chiusura di altre squadre che hanno contribuito per anni alla crescita dei piloti e dell’ambiente con la loro professionalità e competenza.

Per non parlare del rincaro dei biglietti e delle ultime polemiche sulle piste, con Herlings che non le ha mandate a dire, seguito poi anche da Guadagnini.

Stiamo parlando del mondiale, dell’elite del tassello. E’ giusto che l’organizzatore abbia come obiettivo quello di avere sempre più case ufficiali e che si corra in quei paesi che per motivi di mercato possano essere attrattivi, che si cerchi di offrire un prodotto anche commerciale per puntare maggiormente alla copertura televisiva.

Ma il motocross non è la Formula 1 e neanche la MotoGP, non muove i loro numeri. Bisogna quindi ricordarsi che la baracca la mandano avanti anche i team privati e lo zoccolo duro degli appassionati che meritano più attenzione e anche rispetto.

Daniele Sinatra

 

 

 

 

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