Due riflessioni al volo sul ritorno di Cairoli in Italia dopo la bella parentesi americana. Come detto in precedenza non vi era alcun accordo economico tra Tony e KTM per la trasferta americana (v link in basso). Tony ha un già accordo come ambasciatore del gruppo KTM e per la partecipazione al Pro Motocross ha ricevuto moto e supporto tecnico e logistico. La decisione di andare a fare le prime prove del campionato è stata presa in fretta e furia, sicuramente dopo che si è avuta la certezza che Herlings non avrebbe potuto scendere in pista, assecondando anche il desiderio del pilota che al momento del ritiro aveva già espressamente detto che avrebbe voluto fare alcune gare in America per prepararsi al Nazioni, gara a cui Tony tiene tantissimo.
Senza una vera preparazione alle spalle e su una moto tanto diversa da quella full factory del mondiale, Tony ha fatto bene, anzi possiamo dire sempre meglio dopo ogni uscita, tanto che a Thunder Valley è partito due volte al comando e poi ha chiuso quinto assoluto e miglior pilota KTM. Anche ad High Point le premesse erano ottime. Quinto tempo in prova nonostante una pista mai vista e 15 minuti di prove soltanto per impararne e coglierne i segreti.
E’ andata come andata, con una botta al ginocchio e due zeri. Un epilogo sfortunato e che lascia l’amaro in bocca. Ma quello che lascia veramente l’amaro in bocca agli appassionati di tutto il mondo è il non vedere ancora in azione Tony sul suo lo americano. Tony era stato chiaro: per correre e fare sacrifici è necessario anche avere le giuste gratificazioni (ossia un ingaggio oltre ai soli premi gara).
Si sperava che dopo il grande ritorno mediatico, KTM aprisse i cordoni della borsa e invece nulla di tutto questo. Ieri Tony era già in volo per tornare a casa. Non sappiamo e non possiamo sapere i motivi che hanno spinto la casa austriaca a non assecondare il nove volte campione del mondo. Sappiamo che vi è una crisi economica, che il prossimo anno vi saranno ulteriori tagli (vedi il team Standing Construct), ma alla fine ci sembra un’occasione persa, non certo per Tony, ma per KTM si.
Vedremo se vi sarà un seguito prima del Nazioni, ma avrebbe senso ricominciare da capo tra un paio di mesi? Oltretutto senza correre nella stessa pista del nazioni ossia Red Bud dove si correrà tra poco?
Ai posteri l’ardua sentenza
Daniele Sinatra
Foto Allign with us