Dopo 7 prove, qualche riflessione possiamo già farla.
La lotta per il campionato al momento sembra essersi ristretta a soli 2 piloti: Tomac e Anderson. I due infatti sono divisi da soli tre punti. Il terzo, Malcom Stewart, dista già 20 punti dalla vetta. Entrambi al via in sella a una nuova moto per via del cambio di team, stanno stupendo tutti gli addetti ai lavori. Il cambio ha sicuramente giovato a tutti e due, soprattutto ad Anderson che non era così pimpante dal 2018, anno del titolo in sella alla Husqvarna. Ironia della sorte Anderson guida proprio la Kawasaki lasciata libera da Tomac. Quest’ultimo sulla Yamaha sta andando a meraviglia: dopo le prime due gare in cui ha faticato un poco, ha trovato la quadra ed addirittura anche le partenze che con la Kawasaki gli riuscivano poco ed infatti era sempre costretto a rimontare. Il cambiare aria gli ha dato nuove motivazioni e in pista si vede. Difficile al momento dire chi sia più veloce tra i due. Di certo la lotta è entrata nel vivo. Tre punti non sono niente.
Terzo in campionato Malcom Stewart: anche lui a via con una nuova moto, la Husqvarna lasciata libera da Anderson. Il fratello di Bubba è premiato dalla classifica in virtù di una costanza di risultati in top five. L’allenamento con Baker sta dando i suoi frutti. Non lo vedo come pilota da titolo, ma potrebbe comunque buttare da qui alla fine del campionato la zampata giusta, magari proprio ad Arlington dove vi sarà nuovamente la formula del Triple Crown che lo ha già premiato con il podio assoluto a Glendale.
Chi ha impressionato parecchio è sicuramente Sexton. Il pilota Honda si lecca le ferite per la caduta a Minneapolis dove ha condotto praticamente tutta la gara con autorità. Se prima di Minneapolis era sicuramente in lotta per il titolo, adesso il distacco comincia a farsi pesante. Ventotto punti non sono pochi, ma Sexton finora è stato tra i più veloci in pista ed ha vinto pure un main event. Deve sperare che gli esiti degli esami imposti dall’AMA dopo la caduta di Minneapolis siano negativi e che gli sia rilasciato il nullaosta per correre ad Arlington, altrimenti dovrà dare addio al titolo.
Barcia sta facendo esattamente quello che ci si aspetta da lui. Buone gare e podi. Gli è mancato l’acuto finora, ma non è pilota da titolo (almeno per me).
Dall’altro lato della tenda Honda invece non si ride di certo. Roczen, senza mezzi termini, è la delusione di questa prima parte della stagione: ha illuso tutti con la vittoria ad Anaheim, poi è sparito sia per demeriti suoi sia anche per meriti altrui (v. Anderson che lo butta fuori ad Aneheim 2). Il tedesco è l’ombra di se stesso, perso nel cercare di trovare il bandolo della matassa su una moto che sembra non soddisfarlo. Sembra che Ken abbia perso il treno buono ormai. Fino a quando si protrarrà questa situazione? Sarà capace di venirne fuori?
Tra chi non ride c’è certamente anche Webb. Lui è rimasto sulla KTM che però ha presentato una moto totalmente rinnovata. Dopo il podio di Anaheim 1 è sparito anche lui per via delle difficoltà a trovare l’assetto giusto sul nuovo cavallo di battaglia. Lui stesso ha dichiarato che la moto vecchia se l’era praticamente cucita addosso, mentre sulla nuova ha ancora bisogno di lavorare. Con il ritorno nella Costa Est, i suoi terreni preferiti, le cose sono già andate meglio, ma non siamo ancora di fronte al vero Webb. Inoltre ci sono delle voci in merito alla sua separazione da Byrne che aveva assunto come coach dopo avere lasciato Baker. Che ci sia stato qualche problema anche nella sua preparazione? Il campione in carica dista 25 punti dalla vetta: sono tanti, ma un Webb formato titolo potrebbe certamente colmarli. Solo che al momento siamo lontani da quel formato.
Musquin a Minneapolis ha colto il primo podio stagionale, ma in realtà già da alcune gare era apparso veloce ed ha raccolto meno di quanto meritasse. Sembra che il francese abbia trovato prima dei compagni di marca un assetto soddisfacente e adesso sembra essere pronto a raccogliere i frutti del duro lavoro. Come per Webb, anche Musquin preferisce i terreni della costa Est. Potrebbe dare vita a un crescendo quindi, ma per il titolo penso sia ormai andata.
Anche Ferrandis deve rivedere sicuramente qualcosa: il campione Pro Motocross è sempre veloce, ma tra errori e brutte partenze non ha raccolto granchè. Il confronto con Tomac poi è impietoso: 49 punti di distacco sono incolmabili.
Chiude la Top Ten Plessinger. Passato a Ktm ha colto un bel secondo posto a Oakland, miglior risultato in 450 per lui, che faceva ben sperare. Poi si è perso, anche se bisogna dire che dalla caduta di Anaheim 2 ha lasciato qualche strascico. Da rivedere sicuramente: De Coster difficilmente sbaglia ad ingaggiare un pilota.
Daniele Sinatra
Foto Feld Entertainment