Il 3 gennaio abbiamo presentato la stagione 2020 (v. link in basso). Dopo 5 prove è già possibile tracciare un mini bilancio della stagione, anche per vedere se ho azzeccato qualcosa, giusto per il mio ego (ps sono Daniele).
Al momento la tabella rossa è nelle mani di Roczen che guida la classifica con un margine di 3 punti su Tomac. Leggermente più staccati seguono nell’ordine Barcia (- 15), Anderson (-17), Webb (-18) e Cianciarulo (-23). Gli altri possiamo considerarli fuori dalla lotta per il campionato.
Tanto di cappello a Ken Roczen. Dopo anni in cui è stato bersagliato dalla sfortuna, il pilota tedesco guida la classifica ed ha ottenuto 2 vittorie assolute, di cui una a Glendale condita da tre successi parziali nel Triple Crown, impresa quest’ultima mai riuscita a nessuno. Dopo una prima prova di campionato in sordina, causa problemi di assetto, che aveva fatto temere il peggio, Roczen si è riscattato immediatamente la settimana successiva a St. Louis. Da quel momento non è più sceso dal podio. Non si può rimanere indifferenti però a quanto accaduto lo scorso sabato a Oakland: Ken si è fatto infilare all’ultima curva da un indiavolato Webb, rimediando anche una botta al piede che al momento non dovrebbe dare problemi. Almeno fisici. Sul morale non lo sappiamo. Vedremo come risponderà in pista.
Ovazione per Tomac. Dopo un inizio in sordina a causa di pessime partenze, il pilota Kawasaki si è ripreso alla grande. Nessuna Tomacata (alias errori da pollo) clamorosa come nelle scorse stagioni, ma al contrario tanta lucidità. Quando è in palla è difficilmente battibile e questo è risaputo, ma nel Triple Crown di Glendale è stato bravo a non farsi prendere dalla foga di battagliare con Roczen, puntando al risultato sicuro. Un grosso passo avanti per Eli che forse quest’anno potrebbe portare a casa questo benedetto titolo. Webb permettendo.
Si, Webb permettendo. Il campione in carica non è mica sconfitto ancora. Webb è stato disturbato da un virus influenzale che lo ha condizionato nelle prime prove. Ma ho notato che Ad Anaheim 2 e soprattutto a Oakland si è comportato come un motore diesel, uscendo alla distanza e, sopratutto a Oakland, carico di cattiveria agonistica. Il sorpasso a Roczen (con cui ci sono dei precedenti già nella scorsa stagione) dimostra che Webb a mollare il numero 1 non ci pensa proprio, anzi entrando in piena forma potrebbero arrivare le vittorie necessarie per attaccare la testa della classifica.
Su Barcia devo dire che ci ho preso. Dopo il debutto stagionale stellare, si sta lentamente spegnendo. Almeno così possiamo dire se analizziamo l’andamento della stagione dopo le prime 5 prove. Per il resto non cambio di una virgola il mio pensiero di inizio stagione. Non lo vedo come pilota da titolo.
Anderson da buon outsider sta sempre nei primi 5 e raccoglie punti, facendo della costanza la sua arma migliore. Ma se non arrivano le vittorie difficilmente porterà a casa il campionato. Al momento lo vedo dietro Roczen, Tomac e Webb, ma davanti a Barcia nella mia personale scala di valori. Ho però l’impressione che almeno per quest’anno difficilmente sarà in grado di bissare il titolo 2018.
Cianciarulo è la sorpresa della stagione. Al di là delle varie cadute che ne hanno condizionato i risultati, ha mostrato una grande velocità sul giro secco. Da debuttante sta prendendo ancora le misure alla 450 ed è una cosa normalissima. I piloti che hanno fatto il botto alla prima stagione nella classe regina si contano sulle dita di una mano (Mcgrath, Bradshaw, Dungey), quindi Adam ha solo bisogno di tempo. Occhio quindi perchè potrebbe diventare il protagonista dei prossimi anni.
Gli altri piloti sono in linea con le aspettative di inizio stagione. Sta deludendo Baggett, se paragonato allo scorso campionato, soprattutto perchè non ha ancora centrato un podio, risultato ampiamente alla sua portata, anche se bisogna dire che ad Anaheim 2 è stato davvero sfortunato.
Osborne e soprattutto Plessinger non riescono ancora a ingranare. Dei due Osborne ha dimostrato sprazzi di classe già intravisti lo scorso anno al debutto. Plessinger invece naviga sempre oltre i dieci. Viene da un brutto infortunio e ci può stare, ma è lecito aspettarsi di piu. Ma ormai le 450 sono brutte bestie. Anche Webb i primi due anni non ne è venuto subito a capo. Vediamo come proseguiranno la stagione.
Per quanto riguarda Reed, c’è da dire che il suo “the last ride” si sta rivelando un calvario. Fuori forma per l’infortunio pre stagione, è incappato in un altro infortunio. Ma alla fine non deve dimostrare più nulla. La sua felicità, e anche la nostra, è quella di esserci e salutare i tifosi. E va bene cosi!
Foto Supercross.com
Testo Daniele Sinatra