Ultima intervista realizzata ad Arco di Trento. Questa volta tocca a uno dei tecnici più stimati del mondiale che, dopo una piccola pausa con parentesi dakariana, è tornato al mondiale cross con il Team 114Motosport di Livia Lancelot. Stiamo parlando di Pere Ibanez Pujol indimenticato tecnico del team Rinaldi. Buona lettura!!
MXT: Ciao Pere, che piacere! A quante stagioni mondiali siamo arrivati con questa?
P: Il mio primo mondiale completo è stato quello del 1988, ma ho fatto una pausa negli ultimi quattro anni. Ho fatto il mondiale enduro e la Dakar con la Gas Gas. Adesso sono tornato.
MXT: Avevi nostalgia dell’ambiente?
P: Tantissima nostalgia!
MXT: Quanti titoli mondiali hai vinto?
P: Sinceramente non lo so quanti mondiali ho vinto tra meccanico e tecnico YRRD, dovrebbero essere 12 o 13.
MXT: Parliamo di piloti. Tu nei hai avuti tanti. Partiamo da Rodney Smith: pregi e difetti.
P: Il mio primo pilota, americano che venne a fare il mondiale. Ho cominciato con lui. Alla fine del 1987 ha fatto le tappe in Sud America, in Argentina e Brasile, dove ha vinto con facilità. Fu lì che Michele Rinaldi, che correva ancora, lo ha visto e scoperto. Michele voleva già ritirarsi e voleva fare un suo team. Ha visto Rodney e lo ha preso. Purtroppo quando siamo tornati in Europa non ha corso più a quei livelli: era molto veloce, ma non è più riuscito a vincere una manche nei due anni che è stato con noi.
MXT: Secondo te perchè non è riuscito a ripetersi?
P: Non lo so sinceramente. Forse un problema di testa, perchè di fisico era a posto ed era velocissimo. Il sabato nelle prove dava 5 secondi a tutti, soprattutto quando c’erano terreni duri e si curvava senza sponde. Poi in gara partiva davanti, stava in testa tutta la manche e poi negli ultimi 2 – 3 giri gli veniva un calo fisico e si faceva sorpassare.
MXT: Dopo Rodney è arrivato Van De Berk, già campione del mondo, e dalla 125 “tale” Alex Puzar.
P: Ehh Puzar!!! A fine 89 Michele e la Suzuki hanno deciso di lasciare libero Rodney perchè non arrivavano i risultati e di dare una 250 ad Alessandro che aveva chiuso secondo la 125 l’anno prima. Michele mi ha quindi proposto di fare da meccanico a Sandro. Nel 1990, dato che Sandro proveniva dalla 125, il pilota numero 1 della squadra doveva essere Van De Berk. Sandro doveva conoscere moto e piste in teoria. E infatti al primo test sulla sabbia Van De Berk gli dava 5 secondi al giro! Ricordo che durante quel primo test a un certo punto Sandro si è fermato in mezzo alla pista. Ho pensato a un problema e sono subito corso da lui. Era fermo e stava piangendo! Era arrabbiato. Diceva che avevamo sbagliato a fargli fare la 250. Michele lo calmò. Il giorno dopo siamo andati a Salsomaggiore e lì Alex faceva gli stessi tempi di Van De Berk e il suo morale cambiò. Al mondiale, alla prima gara a Schwanenstadt in Austria, fece subito una doppietta, battendo tutti. E da lì cominciò a vincere ovunque. Il primo pilota sulla carta doveva essere John e invece Sandro mise in riga tutti.
MXT: Quando Puzar, la gara seguente a Maggiora, è caduto alla prima curva e fece quella rimonta clamorosa, tu come l’hai vissuta da suo meccanico.
P: Che emozione. Sandro ti dava delle emozioni pazzesche a vederlo guidare. Guidava in un modo incredibile. Alcune gare dopo in Olanda a Markelo sulla sabbia in prova era molto indietro, credo avesse solo il 24° tempo. Poi in gara è partito davanti, ma furbo come era si è fatto passare dagli specialisti della sabbia, tra cui Pekka Vehkonen e Dave Strijbos. Si è attaccato dietro a loro per imparare le linee migliori per guidare in quell’inferno. Poi negli ultimi 2 – 3 giri li ha passati tutti ed è andato a vincere.
MXT: Passiamo al maledetto 1991 con il titolo mondiale gettato alle ortiche purtroppo.
P: Puzar purtroppo si fece male al ginocchio e perse il mondiale per pochi punti. Abbiamo fatto l’ultima gara in Giappone e venne con noi il dott. Gobbi che gli estraeva il liquido sinoviale dal ginocchio. L’anno dopo Alex si estraeva il liquido da solo. Si portava il kit e faceva tutto lui.
MXT: Si lo ricordo, anche perchè non si operò subito al ginocchio infortunato, si operò solo alla fine della stagione 1992: l’anno del passaggio alla Yamaha e dell’arrivo di due americani ad affiancare Puzar. Donny Schmit e Bob Moore.
P: Si, Moore era però supportato dalla Belgarda.
MXT: Grande stagione visto che Donny vince il mondiale, Moore chiude alla sue spalle e Puzar arriva quarto con il ginocchio malandato a una manciata di punti dal terzo, Evertsen. Donny Schmit, pilota con forse meno talento rispetto a Sandro, ma grande lavoratore.
P: Si , gli americani sono così. Sanno esattamente cosa devono fare. Un grande professionista.
MXT: E di Moore che mi dici?
P: Sulla carta era il terzo pilota, visto che non aveva una moto factory ma una di serie con qualche pezzo buono, fatta da noi a Parma. Era molto veloce e sempre lì davanti.
MXT: Una volta lessi una intervista di Sandro dove confidava alcuni anni dopo che non si trovò benissimo con la Yamaha, una volta sceso dalla Suzuki. In particolare non apprezzava l’erogazione del motore, visto che lui stesso si definiva un pilota da gas tutti chiuso e gas tutto aperto, senza mezze misure.
P: Il Suzuki ufficiale di Sandro aveva un motore impressionante che dava una botta incredibile al pilota quando arrivava la potenza. Infatti nel 1992 Everts, dopo averla provata, disse che quella moto non l’avrebbe portata neanche al cancelletto di partenza! Ahahah Non riusciva a guidarla, gli allungava le braccia! Solo Sandro ci riusciva. Pensa che dovemmo montare dei perni rinforzati su quella Suzuki per la potenza che scaricava.
MXT: Nel 1993 Sandro si opera e arriva poco allenato al mondiale.
P: Si, poi ebbe anche qualche problemino di testa, aveva paura a mettere il piede a terra.
MXT: Si però a fine stagione, galvanizzato anche dal cambio team per il 94, Puzar vi piazzò due vittorie in scioltezza: Venezuela e Giappone.
P: Verissimo, purtroppo aveva già siglato l’accordo con Platini per il 1994!
MXT: Schmit, invece, arriva terzo al termine del mondiale. Nel biennio 1992/93, il mondiale si correva su tre manches. Donny fu l’unico a riuscire a realizzare delle triplette: 2 nel 1992 e una nel 1993. Nel 1994 la sua ultima stagione con polemica a distanza con Rinaldi a fine mondiale.
P: Si verissimo ci furono alcune polemiche in quella stagione, ma io ero già passato alla 125 e seguivo Bob Moore nel 1994. La Yamaha quell’anno voleva tornare in forma ufficiale nella 125 e allora Michele mi disse che mi sarei occupato di quella moto. All’inizio dovevamo prendere Pichon che aveva anche provato la moto. Poi si accordò con la Honda e allora prese Bob Moore che nel 93 era passato alla Suzuki e non aveva avuto una grande stagione perchè si era rotto la caviglia. Abbiamo vinto il mondiale quell’anno, stupendo. Moore guidava la 125 benissimo: mai un fuori giri, mai un cambio di marcia sbagliato. Un grande!
MXT: Nel 1995 arriva Chicco Chiodi alla Yamaha Ufficiale e il tuo avversario principale diventa proprio Puzar.
P: Si, lottammo con Alex fino all’ultima gara a Reil in Germania. Purtroppo Chicco durante la prima manche, mentre seguiva Puzar, toccò la lavagna di segnalazione di un meccanico e si ruppe un dito. Addio mondiale.
MXT: Nel 1996 però non hai seguito Chicco in 250.
P: No perchè accettai la proposta della Yamaha Japan di allestire i Kit per le moto di serie con Rinaldi. I famosi kit YRRD. Eravamo io, Aldini e Michele. Abbiamo cominciato a fare i motori per i supported riders della 125, per i team Yamaha France, Magic Bike, RZ etc. Gli davamo i motori completi e loro facevano solo le revisioni.
MXT: E quando è arrivato Everts?
P: Noi come YRRD gli curavamo lo sviluppo del motore. Dal Giappone non arrivava praticamente nulla. Facevamo tutto noi a Parma.
MXT: Facciamo un passo indietro. Quando nel 1997 arrivò il primo prototipo della Yamaha YZM 400 per Bartolini, una moto particolarissima, con quel telaio stupendo. Che hai pensato? Era la rivoluzione!
P: Quella moto era un gioiello!! Passavi delle ore a guardarla perchè tutti i pezzi erano ricavati dal pieno: la leva del cambio, le pedane, tutto!
MXT: Nel 1999 però niente più prototipi. Bartolini vince il titolo con una moto ricavata dal prodotto di serie, perchè si devono vendere le moto. Quell’anno torna con Rinaldi anche Puzar che fa un debutto stellare su quella moto.
P: (ride) Si Alex iniziò fortissimo, poi ebbe due brutte cadute durante la stagione e si perse. Bartolini vinse alla grande il titolo.
MXT: Il pilota con cui hai lavorato meglio o ti ha dato più soddisfazione.
P: Bè certamente Sandro, poi anche Moore. Bob era un vero signore. Due piloti all’opposto, due personalità diverse. Puzar un talento allo stato puro.
MXT: Chicco?
P: Grande pilota, guidava benissimo, preciso, un grande calcolatore; però a livello visivo non ti dava quelle emozioni che ti poteva dare Sandro con la sua guida irruente.
MXT: E di Everts che mi dici?
P: Ottimo pilota, ma freddo come persona. Come pilota nulla da dire. Ha dimostrato di essere stato il migliore, però a livello personale….