“Io so che ci sono ancora dei margini per migliorare, so cosa fare e dove intervenire per crescere ancora. So di avere dalla mia parte più esperienza e la migliore squadra di sempre. Molti non ci credono, ma io so che a trentatrè anni posso ancora trovare dentro di me qualcosa in più da dare e so che in molti il meglio di me devono ancora vederlo. Sono più carico che mai e questa sconfitta non fa altro che darmi la spinta giusta per alzare ulteriormente il livello dello scontro. Ho voglia di ricominciare, anche subito, e di rimettermi in gioco ancora una volta, mostrando al mondo intero chi è Antonio Cairoli, nato a Patti, in provincia di Messina”.
Con queste parole Antonio Cairoli chiude la prefazione della sua autobiografia, uscita a novembre dello scorso anno dopo la sconfitta nel mondiale, e dalle sue parole traggo lo spunto per questo pezzo sul prossimo campionato del mondo.
Tutti aspettavamo con ansia il terzo capitolo della sfida Cairoli/Herlings, ma l’infortunio al piede dell’olandese al momento ci priva di questo spettacolo. Jeffrey non sarà questo fine settimana in Argentina per la prova di apertura del mondiale 2019. Una vera disdetta!
A questo punto Antonio diventa il favorito d’obbligo della MXGP: ha passato un inverno tranquillo e sereno, allenandosi duramente per prepararsi alla rivincita e dimostrare di essere ancora il numero 1. E dunque quello che nei fatti gli preme di più, anche più del decimo titolo in sè. Non va a caccia dei record Antonio. Un titolo in più o in meno non fa la differenza. A lui interessa vincere, essere ancora una volta il migliore! Un inverno in cui si è dedicato tra le altra cose a migliorare la tecnica di guida e più in particolare a migliorare dove Jeffrey ne ha di più: la velocità in curva. Antonio dopo avere vinto a mani basse gli Internazionali arriva carico e pronto per la nuova stagione. Si divertirà e ci farà divertire.
Ma occhio a dare tutto così per scontato. Il motocross insegna che le sorprese sono dietro sempre l’angolo.
Partiamo da Jeffery Herlings: giorno 11 si sottoporrà a un nuovo controllo al piede infortunato. Dopo se ne dovrebbe sapere di più sui tempi di recupero. Se si ipotizzasse un rientro per la seconda prova del mondiale a fine marzo, solo uno stolto potrebbe darlo per finito. Con 18 prove a disposizione un Herlings stratosferico come quello dello scorso anno potrebbe comunque tentare il colpaccio. Questo se tutto filasse liscio. Ma l’infortunio al piede è di quelli bastardi. E’ necessario guarire bene per non rischiare di fare altri danni ( ricordate Bogers lo scorso anno?) pertanto è probabile che Jeffrey ritorni più avanti e a quel punto difficilmente rientrerebbe nella lotta al titolo. E tralascio le varie speculazioni sul national di cui lo stesso Herlings è il primo artefice. Aggiungo solo che tutti i vertici Ktm negano questa possibilità. E ci credo! Che senso avrebbe confermarlo adesso quando i due piloti ufficiali USA Webb e Musquin sono in piena lotta per il titolo Supercross? Perchè destabilizzarli?
In ogni caso gli avversari non mancano. I primi due nomi che vengono in mente sono Gajser e Frebvre, campioni del mondo rispettivamente nel 2016 e 2015. Lo sloveno sembra anzi essere al momento l’avversario numero 1 per Cairoli! Nelle gare prestagionali più volte ha incrociato il manubrio con Antonio, diventando sempre più pericoloso e crescendo di gara in gara. Forte di un grande talento, Tim ha tutte le carte in regola per puntare al titolo, assistito da una Honda ufficiale che è un vero gioiello. Anche il francese Febvre questo inverno è cresciuto. In certi frangenti è sembrato molto più veloce e concreto, inoltre ha preso come coach jacky Vimond. Dovrà imparare a controllarsi perchè commette ancora qualche errore di troppo. Ma sulla carta rimane temibile.
Un gradino sotto metterei Desalle e Paulin. Il primo non si è visto praticamente per tutto l’inverno, ma pi lo ritrovi sempre al mondiale nelle posizioni di vertice. Un mastino costante, direi anzi quasi un gatto attaccato ai maroni. Non molla mai. Paulin ha passato l’inverno a prendere le misure alla nuova moto. Il passaggio da Husqvarna a Yamaha è un bel salto, cambia praticamente tutto dal telaio al motore. Negli internazionali ha sempre vivacchiato ai margini del podio però a Lacapelle ha centrato la prima vittoria. Occhio quindi al francese.
Outsider: Anstie, Coldenhoff, Seewer, Jasikonis e Jonass. Tutta gente sulla carta in grado di vincere manche e salire a podio. C’è chi ha avuto un inverno travagliato (Coldenhoff, Seewer e Jonass), chi invece la lavorato bene. La stagione è lunga e alla distanza possono venire fuori e dare parecchio fastidio.
Capitolo italiani: Lupino dopo la bella stagione dello scorso anno è chiamato a una riconferma: una stagione 2018 in crescendo e solo la sfortuna di Imola gli ha negato l’undicesimo posto finale e il primo posto tra i privati. Manca solo un altro step per entrare definitivamente tra i grandi, ma le carte ci sono tutte! Monticelli dal canto suo, dopo il buon debutto dello scorso anno, ha ricevuto una chiamata di quelle giuste. Il team Standing Construct è di alto livello e la preparazione è andata bene, con tanto di vittoria a Hankstone Park. Lo attendiamo costantemente nella top ten.
Un grosso in bocca al lupo va ai debuttanti Furlotti e Bernardini. La MXGP è tosta e auguriamo ad entrambi di togliersi belle soddisfazioni.
Ovviamente non mi sto dimenticando dei vari Nagl, Van Horebbek, Searle, Bobryshev, Lieber etc: tutta gente con una più che discreta manetta, anzi di più!
Praticamente sarà una guerra la MXGP. Uaoooo. Non vediamo l’ora che cominci!!!!!!
Foto KTM by Shotbavo