Oggi il nostro inviato Pietro Ambrosioni ha partecipato al press day Honda e ne ha approfittato per intervistare Jeremy Martin.
Ecco l’intervista:
Pietro: Ormai è ufficiale, parteciperai alle prime 3 prove del supercross. Cosa ne pensi???
Jeremy: E’ molto importante per me partecipare alle prime tre prove del supercorss, perchè mi permette di fare esperienza con piloti che vanno molto più forte di me e che sono più abituati a stare in sella alle 450, che sono moto molto più potenti rispetto alla mia 250. Inoltre rappresenta un buon allenamento in vista della costa Est.
P: Prima di una gara a cosa pensi? Chi è il tuo principale avversario?
J: il mio principale avversario… è Jeremy Martin!! L’importante, per me, sarà non fare errori perchè in gara a volte mi faccio prendere dalla foga. Certo dipende anche dalle gare. Nel national in caso di errore ho sempre tempo per recuperare; ci sono state gare in cui sono ripartito ultimo ed ho vinto. Nel supercross, invece, non c’è il tempo per recuperare. Dopo un errore, in base anche alla botta presa, ti può capitare di non ragionare e andare avanti quasi per inerzia.
P: Quanti giri ci voglio in media nel supercross per riprendersi da un errore in gara ? Dipende dalla gravità dell’errore, oppure la cosa è diversa per ogni pilota?
J: Beh, dipende certamente dal tipo di errore. Io comunque parto con la consapevolezza che l’errore in gara ci può sempre stare; l’errore è umano e quindi non mi faccio prendere dalla disperazione se sbaglio qualcosa. E’ ovvio che nel supercross, dove corri praticamente in apnea, è difficilissimo recuperare, quindi, quando cadi, è importante riuscire a limitare i danni e ripartire subito senza pensarci troppo.
P: Su cosa si basa la tua preparazione prima di una gara? Ti soffermi su particolari quali le gomme o il tipo di terreno?
J: A differenza delle gare sulla costa ovest, dove il terreno è sempre lo stesso, cioè secco e scivoloso, nelle gare della costa est il terreno cambia moltissimo in base al posto dove si corre. Io non mi concentro mai sulle gomme, anzi uso sempre lo stesso tipo di pneumatico. Preferisco eliminare la variabile costituita dalla scelta delle gomme e anzi sono io ad adattarmi a loro, anche nel caso in cui cambia il tipo di terreno su cui gareggio. Modifico, invece, l’erogazione del motore in base alla conformazione della pista e faccio lo stesso con i rapporti del cambio. L’importante, alla fine, è sentirsi a proprio agio con la moto ed essere liberi di concentrarsi sulla guida, soprattutto nel supercross dove bisogna essere praticamente perfetti.